Il confezionamento personalizzato dei farmaci, meglio noto come deblistering, entra a far parte dei servizi offerti dalle farmacie umbre. La novità arriva dalla dgr 498/2024 del 29 maggio scorso, che aggiorna il cronoprogramma regionale della sperimentazione della farmacia dei servizi estendendone l’attività sino alla fine dell’anno. Il deblistering, in sintesi, entra nel programma come “costola” dell’aderenza terapeutica ed è indirizzato agli assistiti affetti da ipertensione, bpco o diabete che assumono almeno tre farmaci con ricetta: il servizio può essere proposto dal farmacista al paziente qualora dai colloqui diretti a monitorarne la compliance emerga l’opportunità di una personalizzazione dei dosaggi, oppure su segnalazione diretta del medico curante.
Il farmacista, specifica la dgr, acquisisce dal paziente arruolato l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, lo schema terapeutico e la lettera di incarico. Quindi, l’assistito affida i medicinali prescritti alla farmacia che diventa direttamente responsabile della loro corretta conservazione. I farmaci, prosegue la delibera, vanno conservati in un contenitore adeguato sul quale viene indicato in maniera univoca l’appartenenza al paziente e la dicitura “Personalizzazione della terapia: Sperimentazione farmacia dei Servizi”; il deblistering è consentito per tutti i medicinali che risultano essere stabili anche quando estratti dal confezionamento primario originale.
I locali in cui vengono effettuati gli sconfezionamenti, dice ancora la normativa umbra, devono essere conformi a quanto previsto dalle Norme di Buona Preparazione, dunque è richiesto uno spazio adeguato che consenta di preparare, confezionare, etichettare e controllare i medicinali. L’operatore, in particolare, procede a sconfezionare i blister originali e trasferire i farmaci nei nuovi contenitori (vaschette o bustine) seguendo le indicazioni fornite dallo schema terapeutico del paziente. Per ogni blister/bustina va compilato il foglio di lavorazione, da firmare e conservare in farmacia. Il paziente, dal canto suo, sottoscrive un modulo che attesta la consegna delle confezioni personalizzate, mentre confezioni vuote, foglietti illustrativi e medicinali eventualmente avanzati gli vanno restituiti nella confezione originale. «L’inserimento del deblistering nella sperimentazione regionale» spiega il presidente di Federfarma Umbria, Stefano Monicchi «discende da una nostra proposta che l’assessorato alla Sanità ha recepito. In questo modo, le farmacie hanno la possibilità di contribuire ulteriormente all’aderenza e all’efficacia delle terapie»-
Ma la vera novità, che rende una primizia la sperimentazione umbra, riguarda la remunerazione: la delibera, infatti, riconosce alle farmacie un compenso di 13 euro per ogni confezionamento personalizzato che copre una settimana di terapia. Questa è la prima volta che una Regione rimborsa il deblistering in farmacia per i pazienti assistiti in ambito territoriale.